E.432

Le E.432 furono le ultime locomotive trifasi a bassa frequenza delle Ferrovie dello Stato.
Costruite in 40 unità dalla Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche di Milano nel 1928, erano usate per trainare treni viaggiatori pesanti a grande velocità anche su linee acclivi, avevano rodiggio 1’D1’ e assi portanti d’estremità che formavano un carrello italiano con gli adiacenti assi motori.
La lunghezza totale era di 13.910 mm, il passo totale di 12.810 mm e quello rigido di 2.100 mm. Le ruote motrici avevano diametro di 1.630 mm, le portanti di 1.110 mm. Il peso della macchina in servizio era di 93 tonnellate, di cui 46 per la parte elettrica e 47 per quella meccanica.
Dotate di due motori identici da 1.100 kW ciascuno di potenza oraria alla velocità di 75 km/h, disponevano di quattro velocità di marcia: 37.5, 50, 75 e 100 km/h.
Uno dei punti deboli delle locomotive trifase era il ridotto valore coppia motrice nelle combinazioni in cui i motori erano collegati in cascata e, per ovviare a questo problema, per le E.432 si adottò una sola combinazione (invece delle due utilizzate nelle altre locomotive) con motori in cascata, mentre le altre velocità erano ottenute variando il numero di poli. Più precisamente:

I rotori erano provvisti di 13 anelli collettori di cui 7 posti da un lato dell’albero e 6 dall’altra parte. La ventilazione dei motori era forzata, ottenuta mediante un ventilatore montato lateralmente ai motori. Il collegamento dei motori in cascata, sempre poco utilizzato, venne eliminato a partire dal 1939. La trasmissione del moto dai motori alle ruote avveniva mediante bielle articolate Bianchi e bielle di accoppiamento.
La cassa, in lamiera d’acciaio, era costituita da un corpo centrale con due posti di manovra e da due avancorpi, di cui uno completamente occupato dal reostato a liquido e dai suoi accessori, l’altro dall’interruttore invertitore extrarapido in olio, dalle batterie e da altri accessori. Le prese di corrente erano del tipo a pantografo.
Un’unica unità, l’E.432.030, venne dotata di apparecchiature per il comando multiplo.
A rappresentanti del gruppo E.432 è toccato il compito di trainare l’ultimo treno a trazione elettrica trifase 3.600 V 16 2/3 Hz della rete italiana come riportato di seguito in uno stralcio dell’articolo ‘Trifase ultimo atto’ pubblicato da Alberto De Santis su Italmodel Ferrovie n.194 – giugno 1976:

‘…il 25 maggio, alle ore 9.07, è partito da Alessandria il treno commemorativo straordinario, classificato 33019, composto di 4 carrozze Az tipo X e trainato dall’E.432.008, accompagnata dall’E.431.003 inattiva e ad archetti abbassati, inserita nella composizione giusto per esigenze di… spettacolo.
Il treno è stato spinto per tutto il piazzale di Alessandria, elettrificato in c.c., fino oltre i portali della cabina Bormida da una D.345, che è stata poi sganciata a Cantalupo.
Alle ore 9.50, non appena il convoglio è giunto nella stazione di Acqui Terme, pavesata a festa, accolto dalla banda municipale, l’E.432 ha abbassato gli archetti ed è stata tolta tensione alla linea, facendo così cessare definitivamente l’esercizio in corrente alternata trifase…’

A cura di Paolo Ciochetta


UNITÀ DEMOLITE O IN ATTESA DI DEMOLIZIONE :

E.432.011 a Novi Ligure il 4 settembre 1983 Foto Riccardo Olivero


UNITÀ PRESERVATE :

E.432.001 preservata al Museo di Pietrarsa

E.432.031 preservata al Museo Ferroviario Piemontese

A cura di Paolo Ciochetta